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20 anni dalla scomparsa di De Felice

“Non si può fare l’architetto, diceva De Felice, come una qualsiasi altra professione. Bisogna avere una passione, una abnegazione e un fuoco dentro. L’insegnamento di De Felice è quello di non stancarsi mai di essere curiosi per l’architettura e per il mondo intorno a noi” 

Roberto Fedele

Oggi 24 novembre ricorrono i 20 anni dalla scomparsa di Ezio De Felice (1916-2000).
Con questa data ogni anno la Fondazione celebra il grande architetto e il suo forte impegno: docente universitario, esperto in restauro e museografia, considerato uno dei caposcuola della esperienza museografica italiana che negli anni cinquanta ha visto la trasformazione architettonica degli spazi storici in spazi espositivi. 


Ezio De Felice a partire dal dopoguerra, insieme ad altri prestigiosi esponenti del mondo dell’architettura italiana (Carlo Scarpa a Castelvecchio, Venezia e Palermo, Franco Albini a Genova e Franco Minissi a Roma), a Napoli e Salerno, ha tracciato le linee di una moderna tendenza culturale del “fare museo”, in cui restauro architettonico ed allestimento museale sono percepiti come aspetti di un unico tema progettuale.  

Grazie a lui e a sua moglie Eirene Sbriziolo esiste la Fondazione De Felice, e a lui come sempre va il nostro grazie e la nostra memoria.

 

2 Comments

  • Alfonso Iacomino
    Novembre 24, 2021

    Era il mio direttore dei lavori,ingegnere capo.
    Uomo di grande umanità, non disdiceva mai avere il confronto con tutti : dal capo di gabinetto al carpentiere,dando ad ognuno la stessa attenzione
    Aveva un coraggio tranquillo e l’unica che gli teneva testa era la dolce e gentile Moglie Eirene
    Ha lasciato in me un vuoto incolmabile
    Certamente un mio padre professionale

    • Fondazione
      Novembre 25, 2021

      Grazie per il suo contributo.

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