L’idea di città

Alla nostra periferia non serve qualche albero in più; c’è bisogno di un nuovo impegno per immaginare una geografia urbana che possa ritessere quei legami materiali e immateriali con la città e gli altri centri dell’area napoletana che nel tempo si sono consunti.
Eirene Sbriziolo

La frase contenuta nell’articolo Per una dimensione più vasta di Napoli sintetizza bene l’impegno sociale e politico che ha contraddistinto la vita di Eirene Sbriziolo, figura centrale della storia urbanistica della Campania e dell’Italia meridionale.
Eirene si laureò in Architettura a 23 anni nel 1947, divenne poi libero docente in Pianificazione Territoriale, e si impegnò nell’edilizia popolare, progettando fra l’altro un rione di via Campegna.
Dal 1956 al 1972 assunse la direzione dell’Ufficio Studi di Pianificazione territoriale per Campania e Molise del Genio Civile; dal 1971 al ’73 presidente dell’Ordine degli Architetti; dal 1972 al 1979 per due legislature deputato al Parlamento nazionale e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla ricostruzione del Belice terremotato.
Dal 1980 al ’90 venne eletta presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica sezione Campana; sono questi gli anni dell’impegno nella Ricostruzione dopo il terremoto del 23 novembre ’80, della collaborazione decisiva alle scelte del Comitato tecnico scientifico regionale per i nuovi insediamenti nell’area metropolitana.
Consigliere regionale dal 1990 al 1995, per un anno le venne assegnata la delega quale assessore all’urbanistica; nel 1998 venne nominata assessore per l’urbanistica e la pianificazione territoriale alla Provincia di Avellino.
Con decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata nominata Cavaliere del Lavoro.
L’archivio di Eirene Sbriziolo custodisce la straordinaria e considerevole quantità di scritti, saggi, articoli, progetti di legge, pubblicazioni, partecipazioni a convegni, che contraddistingue la sua produzione scientifica.
Un profilo, quello di Eirene, che viene valorizzato dal rigore puntuale nella verifica dei fatti, nella piena autonomia nella formazione e nella difesa degli approcci scientifici alle discipline urbanistiche e territoriali, indirizzandole lungo le strade di nuove politiche riformiste.
Seguendo il sogno della modernizzazione del paese, con la responsabilità sociale di rendere la città più eguale in ogni sua parte, dal centro alle periferie.

 

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